Dislocazione: Valle stura (Ge)
Accompagnatori: Roberto (348 4123310) / Delfina (338 3116452)
Escursionismo
Ritrovo: Serravalle Scrivia Piazza Coppi ore 7:15 Partenza: 07:30
oppure parcheggio presso casello autostradale di Ovada ore 8:00 e Campo Ligure Piazza San Sebastiano ore 8:30
Trasferimento: Auto propria
Itinerario: Campo Ligure (345), Passo Scisa (705), Pratorondanino (751) - Passo Scisa (705) - Campo Ligure (345)
Dislivello/Sviluppo: metri 400 circa Tempi di Percorrenza: 6:00 ore c.a. (andata e ritorno escluso le soste)
Difficoltà: T/E Segnavia andata = e poi rombo giallo Pranzo: al sacco
Rientro Previsto: 17:30 / 18:00 (teorico) Equipaggiamento: Normale da escursionismo
Termine Iscrizioni: Sabato 16 Ottobre 2010.
Accompagnatori: Roberto (348 4123310) / Delfina (338 3116452)
Escursionismo
Ritrovo: Serravalle Scrivia Piazza Coppi ore 7:15 Partenza: 07:30
oppure parcheggio presso casello autostradale di Ovada ore 8:00 e Campo Ligure Piazza San Sebastiano ore 8:30
Trasferimento: Auto propria
Itinerario: Campo Ligure (345), Passo Scisa (705), Pratorondanino (751) - Passo Scisa (705) - Campo Ligure (345)
Dislivello/Sviluppo: metri 400 circa Tempi di Percorrenza: 6:00 ore c.a. (andata e ritorno escluso le soste)
Difficoltà: T/E Segnavia andata = e poi rombo giallo Pranzo: al sacco
Rientro Previsto: 17:30 / 18:00 (teorico) Equipaggiamento: Normale da escursionismo
Termine Iscrizioni: Sabato 16 Ottobre 2010.
Punto di ritrovo e partenza Campo Ligure: Piazza San Sebastiano ore 9:00
Chi arriva da Genova ed entra nel borgo storico della via principale troverà, subito a sinistra, l’antico oratorio dei Santi Sebastiano e Rocco, costruito nel 1647 in stile barocco, con l’attuale facciata che risale al 1783. All’inizio della parete destra è stato sistemato un frammento di affresco quattrocentesco raffigurante la Pietà. Si tratta del solo reperto proveniente dall’antico oratorio, del quale non è possibile risalire alla data di fondazione: nell’archivio della Confraternita esiste una copia settecentesca del libro dei Confratelli, datato 1418.
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Chi arriva da Genova ed entra nel borgo storico della via principale troverà, subito a sinistra, l’antico oratorio dei Santi Sebastiano e Rocco, costruito nel 1647 in stile barocco, con l’attuale facciata che risale al 1783. All’inizio della parete destra è stato sistemato un frammento di affresco quattrocentesco raffigurante la Pietà. Si tratta del solo reperto proveniente dall’antico oratorio, del quale non è possibile risalire alla data di fondazione: nell’archivio della Confraternita esiste una copia settecentesca del libro dei Confratelli, datato 1418.
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Note di gita:
Il percorso (segnavia = giallo) che ha inizio di fronte all'oratorio dedicato ai Santi Rocco e Sebastiano, ricalca per il primo tratto una creuza col selciato in pietra, stretta tra muri in pietra (in realtà dovremo prendere il sentiero 200 metri più avanti causa lavori in corso). Appena fuori dall'abitato il sentiero attraversa strette fasce terrazzate ricavate sul pendio scosceso. Si supera una selletta e, privilegiando il sentiero di sinistra, leggermente più lungo, ma meno disturbato dall'inquinamento acustico dell'autostrada, si giunge in breve alla località Blin Veggiu. Ben presto il sentiero, che ricalca l'antica vicinale per il Passo Scisa, riprende il castagneto e in breve si giunge ai Muggì (455) dove un cippo e una lapide ricordano il sacrificio di due giovani novesi nella primavera del '44; appena a valle del sentiero s'intravede una fonte. Si sale nuovamente e, oltrepassata la località Bindan, si incrocia un sentiero che scende a Masone per il Passo del Mulo. Il sentiero, in questo tratto attrezzato con pannelli illustrativi, si snoda in un bosco ora di faggi, ora di castagni; frequente è l'agrifoglio. Poco oltre, la faggeta diventa più pura e a tratti ha l'aspetto di un elegante fustaia, con esemplari di notevoli dimensioni, disseminata da piazzole per il carbone. Il sentiero prosegue fino a Cian d'Mariazza (655) per un versante ripido e franoso, sistemato con piccoli ponti, "legature" e muretti in pietra. A valle del sentiero, sgorga una sorgente posta sulla vecchia mulattiera che passava più in basso rispetto all'attuale tracciato. Aggirata la costa, un boschetto di querce ammanta il versante sino al Passo Scisa (705), posto sulle pendici nord del monte Tacco (783). Da qui un sentiero segnato scende su Masone, passando per il Romitorio, mentre il nostro itinerario prosegue tra gerbidi e brughiere con una suggestiva panoramica sui pascoli del monte Pavaglione e sul Dente. In breve, con una piccola deviazione rispetto al sentiero segnato (rombo giallo), si raggiunge Pratorondanino dove faremo la sosta pranzo (spero sia ancora aperto il bar). Il ritorno è identico fino al Passo Scisa poi da qui prenderemo una strada sterrata che ci condurrà a Campo Ligure.
Note di gita:
Il percorso (segnavia = giallo) che ha inizio di fronte all'oratorio dedicato ai Santi Rocco e Sebastiano, ricalca per il primo tratto una creuza col selciato in pietra, stretta tra muri in pietra (in realtà dovremo prendere il sentiero 200 metri più avanti causa lavori in corso). Appena fuori dall'abitato il sentiero attraversa strette fasce terrazzate ricavate sul pendio scosceso. Si supera una selletta e, privilegiando il sentiero di sinistra, leggermente più lungo, ma meno disturbato dall'inquinamento acustico dell'autostrada, si giunge in breve alla località Blin Veggiu. Ben presto il sentiero, che ricalca l'antica vicinale per il Passo Scisa, riprende il castagneto e in breve si giunge ai Muggì (455) dove un cippo e una lapide ricordano il sacrificio di due giovani novesi nella primavera del '44; appena a valle del sentiero s'intravede una fonte. Si sale nuovamente e, oltrepassata la località Bindan, si incrocia un sentiero che scende a Masone per il Passo del Mulo. Il sentiero, in questo tratto attrezzato con pannelli illustrativi, si snoda in un bosco ora di faggi, ora di castagni; frequente è l'agrifoglio. Poco oltre, la faggeta diventa più pura e a tratti ha l'aspetto di un elegante fustaia, con esemplari di notevoli dimensioni, disseminata da piazzole per il carbone. Il sentiero prosegue fino a Cian d'Mariazza (655) per un versante ripido e franoso, sistemato con piccoli ponti, "legature" e muretti in pietra. A valle del sentiero, sgorga una sorgente posta sulla vecchia mulattiera che passava più in basso rispetto all'attuale tracciato. Aggirata la costa, un boschetto di querce ammanta il versante sino al Passo Scisa (705), posto sulle pendici nord del monte Tacco (783). Da qui un sentiero segnato scende su Masone, passando per il Romitorio, mentre il nostro itinerario prosegue tra gerbidi e brughiere con una suggestiva panoramica sui pascoli del monte Pavaglione e sul Dente. In breve, con una piccola deviazione rispetto al sentiero segnato (rombo giallo), si raggiunge Pratorondanino dove faremo la sosta pranzo (spero sia ancora aperto il bar). Il ritorno è identico fino al Passo Scisa poi da qui prenderemo una strada sterrata che ci condurrà a Campo Ligure.
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