giovedì 17 maggio 2012

Domenica 27 maggio: Giro dell'Albedosa - Gavi (Al)

Ritrovo ore 8 e 15 piazza Coppi a Serravalle Scrivia, oppure Santuario di Nostra Signora della Guardia di Gavi ore 8 e 30 - Partenza prevista alle ore 8 e 45, rientro per le 18 c.a.


Partenza e arrivo Santuario di Nostra Signora della Guardia di Gavi (monte dei Turchini m. 406)
Bivio Valrossara (370) - Torre acquedotto di San Cristoforo (310) - Bivio San Cristoforo (291) - Fondo valle rio delle Moie (196) - Castelletto d'Orba, Loc. Tana (sosta per il pranzo m. 170) - Guado Albedosa (195) - Bivio Rio Nassa (216) - Cadepiaggio (311) - Orti (273) - Santuario dell Guardia (406)

80% del percorso su strade sterrate e all'ombra.


Gita turistica con dislivello di 350 metri c.a. ma piuttosto lunga, 15 km c.a.
Tempo previsto 6 ore escluso le soste, difficoltà per attraversamento guadi, 8 in totale di cui solamente uno impegnativo ma già attrezzato con ponte naturale e corde in stile parco avventura...


N.B. A Cadepiaggio presso l'azienda agricola Le Marne, è prevista, verso le 16 una sosta per merenda (torta di riso, salumi, formaggi) e degustazione vini (o bevande analcoliche per gli astemi) il tutto a 10 euro dietro prenotazione (fatemi sapere il numero entro il sabato precedente la gita). Io contribuirò con una focaccia.


Il mio "contributo"


In caso di maltempo la gita è rimandata al 3 o al 10 giugno.


Madonna della Guardia
Descrizione del percorso: 
Si parte dal Santuario della Guardia di Gavi posto in una posizione dominante e da cui, durante le giornate più limpide, si può ammirare un panorama veramente invidiabile; si scende nel bosco verso la frazione di Valrossara (Valle delle rose) e quindi, ad un bivio, si risale verso San Cristoforo. Da qui si scende fino a costeggiare il Rio delle Moie, uno dei tanti affluenti dell'Albedosa (che termina il suo corso nel Piota) e con un lungo tratto fatto di continui saliscendi, si arriva nelle vicinanze di Castelletto d'Orba (fraz. Crebini); qui, precisamente in Loc. Tana, nei pressi di una cascata del rio Albedosa, effettueremo la sosta per il pranzo. In origine l'idea era di arrivare fino al paese e fermarsi nel Parco delle Fonti Feja purtoppo chiuso in questo periodo (la ditta nel frattempo è fallita). Si riparte facendo a ritroso lo stesso percorso fino al bivio sotto a San Cristoforo, per proseguire, questa volta diritti, ed è qui, secondo me, che inizia la parte più bella del giro: si entra in una sorta di Parco Naturale a pochi minuti da Gavi tra falesie di roccia, boschi fittissimi, grotte e corsi d'acqua. Qui iniziano anche i guadi ed è proprio il primo quello più impegnativo, proseguiremo poi seguendo il rio del Nasso con l'omonima vallata e, dopo una salita, arriveremo alla frazione di Cadepiaggio. Durante la sosta presso l'azienda agricola, potremo ammirare uno splendido panorama ed anche il Monastero di San Remigio, posto al centro della valle omonima percorsa dal torrente Albedosa e che fa parte di un piccolo borgo antico che si è sviluppato attorno e con il quale costituisce un corpo unitario. L’immagine che ne scaturisce rappresenta un elemento paesistico di notevole pregio che appare repentinamente alla vista di colui che transita sulla SP 168 e riesce a trasferire il fascino e la suggestione della lunga storia di cui il Monastero fu protagonista e testimone. Da qui torneremo a Valrossara e quindi alle auto.

Cadepiaggio (Al)


Il Monastero di San Remigio - Parodi Ligure




La storia di questo monumento inizia da molto lontano, dal 10 giugno 1033, quando il Marchese Adalberto, di stirpe Obertenga e la moglie Adelasia dotano la badia Benedettina di S. Maria di Castiglione presso Parma di moltissimi beni e diritti immobiliari siti in diversi comitati del regno Italico. A quel tempo il dominio degli Obertenghi si estendeva su una vastissima area dell’Italia settentrionale, la Marca Obertenga, cui appartenevano sia Parma sia questa parte dell’Appennino e questo spiega perché a detta badia fossero assegnati beni in Gavi, Tassarolo e Palaude (Parodi). Il nome Palaude citato nei documenti ricorda come il territorio circostante l’attuale nucleo di Parodi fosse paludoso. I padri Benedettini trasferiti qui lo bonificano facendo defluire le acque stagnanti del torrente Albedosa e al centro della valle resa fertile e coltivata costruiscono il Monastero che viene dedicato a S.Remigio.

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LE FALESIE NUOVE DI GAVI E CADEPIAGGIO



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