Trasferimento in auto - Partenza dal campo sportivo di Rossiglione ore 09:45 c.a.
Dislivello m.300 c.a. - Difficoltà E - Tempo previsto 4 ore escluso le soste
Pranzo al sacco
Arrivati a Rossiglione, Si segue per circa 2 km la strada per Tiglieto, poi si gira a sinistra per scendere a un campo di calcio situato sul lato sinistro idrografico del torrente Gargassa (quota 327 m).
Caratteristiche: La Valle del Rio Gargassa, compresa nel Parco del Beigua, è una piccola meraviglia del nostro Appennino. di questa escursione, è l'apparire quasi improvviso, oltre il canyon, della radura dove sorgono le poche case, di quello che fu l'insediamento abitativo di Veirere. Questo piccolo villaggio, ormai abbandonato, ospitò fino agli anni '50, alcune famiglie dedite ad una assai povera agricoltura. Il nome però testimonia che l'insediamento nacque con altri scopi : infatti ancora oggi conserva i resti di una antica vetreria risalente al XIV secolo, che per il suo lavoro, sfruttava la quarzite, presente nelle rocce vicine.
Note sul percorso: Abbiamo deciso di fare il percorso al contrario di come si usa abitualmente perchè, in questo modo, eviteremo di dover affrontare la salita dopo la pausa pranzo prevista a Veirere. Quindi dal parcheggio nei pressi del campo sportivo prenderemo una carrareccia sulla destra con segnavia un pallino giallo. La strada passa nei pressi della Cascina Majiulla e sale in direzione, prima della Rocca Giana (m.565 segnavia tre pallini gialli) e poi verso la Rocca dei Corvi (m.584) da questo tratto si gode, ogni tanto, di splendide vedute sulla lunga cresta rocciosa che si origina, in basso, dal “muru du gattu” e che in alto presenta il curioso fenomeno denominato “u barcun dla scignûa” (“il balcone della signora”), un foro roccioso pochi metri sotto la cresta, molto caratteristico. In breve si arriva alla radura nel bosco dove si trovano i resti di Veirere. La borgata, costituita da alcune diroccate abitazioni e da un nuovo rifugio di proprietà del Parco del Bèigua, nacque in funzione delle attività estrattive (quarzite) volte alla fabbricazione del vetro (da cui il nome): queste attività furono fiorenti, in questa zona, fino al XV° Secolo, dopo di che iniziò un lento declino a favore dei centri di fondovalle, più adatti ad una produzione su larga scala. Dopo pranzo, per chi lo volesse (m. 100 di dislivello)si può seguire ancora il marcato sentiero che, superato un bellissimo tratto di bosco a lasciata, oltre un ponte a sinistra, una diramazione (segnavia cerchio sbarrato) diretta a Rossiglione, supera anch’essa il rio a sinistra e risale la parte superiore della valle fino ad un ripiano roccioso dove, poco sotto, sgorga una caratteristica sorgente sulfurea (20 minuti da Verèire). Dopo pranzo, seguiremo il segnavia due XX gialle guadando due volte il torrente e proseguendo nel canyon fra incombenti pareti di roccia conglomeratica, per proseguire, poi, in ambiente assai selvaggio e caratteristico, superato un breve tratto protetto da ringhiere in legno, si effettua un traverso su una placchetta rocciosa (catene) infine, con percorso pressoché pianeggiante, si esce su terreno scoperto ed, in breve, si giunge al punto di partenza.
Qui le foto della verifica |
Comunque, per agevolare coloro che soffrono di vertigini, possiamo anche formare due gruppi, uno che farà l'anello completo e l'altro che eviterà il Passo del Lupo e che farà solamente il tratto più bello e caratteristico del sentiero natura (avanti e indietro). Sosta pranzo in comune a Veirere
x chi volesse comprare formaggio locale: Agriturismo Monterosso sul nostro sentiero
e a pochi chilometri da Rossiglione: Azienda agrituristica Lavagè